Alla luce del Messaggio di Papa Francesco per la 28a Giornata Mondiale del Malato, riscopriamo insieme, alcune delle forti motivazioni che hanno guidato San Pio nella costruzione della Casa Sollievo della Sofferenza

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro [Mt 11,28] è il tema del Messaggio del Santo Padre per la 28a Giornata Mondiale del malato che si celebra proprio quest’oggi, 11 febbraio, festa della Beata Maria Vergine di Lourdes.

Leggiamo nell’incipit: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Queste parole esprimono la solidarietà del Figlio dell’uomo, Gesù Cristo, di fronte ad una umanità afflitta e sofferente. Quante persone soffrono nel corpo e nello spirito! Egli chiama tutti ad andare da Lui, “venite a me”, e promette loro sollievo e ristoro».

La promessa del sollievo alle sofferenze fisiche e spirituali rappresenta esattamente la missione che Padre Pio, fin dalla progettazione della sua Creatura, ha voluto infondere nel cuore di tutti gli operatori che si prodigavano a far nascere quella Casa fatta per dare sollievo alla sofferenza umana.

Guglielmo Sanguinetti, uno dei principali collaboratori di San Pio, scrisse a tal proposito:

Casa Sollievo della Sofferenza, quattro parole che già hanno raggiunto i più lontani confini del Mondo, che già fanno fremere di commozione e di speranza gli uomini più vicini e più lontani.

Casa Sollievo della Sofferenza è oltre e più che un titolo un programma, il programma di un grande Cuore che intende effondere nell’umanità l’Amore Divino applicato all’assistenza degli ammalati.

La Clinica che sta sorgendo sotto tale titolo dovrà rappresentare una resurrezione; la resurrezione all’Amore in un’umanità tanto tormentata dall’odio e dalla violenza, che di Amore ha bisogno più del pane.

I Gruppi di Preghiera non sono altro che le fondamenta più belle e più possenti (la preghiera è la più solida e indistruttibile base di tutte le Opere) di questa più grande Opera che dovrà sorgere.

E ancora Sanguinetti, ricordando le parole che il Padre, in una delle loro conversazioni, gli rivolse:

Vorrei tanto che la gente comprendesse qual è il motivo che ci spinge [a dar vita alla Casa Sollievo] Direttive? Son semplici: amore, amore sempre e carità. In poche parole ecco sintetizzata la nostra opera e il nostro ideale.

Amore e Carità. Parole chiave che anche papa Francesco, nel suo Messaggio, rivolge a tutti gli operatori sanitari ricordando che «ogni intervento diagnostico, preventivo, terapeutico, di ricerca, cura e riabilitazione è rivolto alla persona malata, dove il sostantivo “persona”, viene sempre prima dell’aggettivo “malata”. Pertanto, il vostro agire sia costantemente proteso alla dignità e alla vita della persona, senza alcun cedimento ad atti di natura eutanasica, di suicidio assistito o soppressione della vita, nemmeno quando lo stato della malattia è irreversibile».

LEGGI IL MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA XXVIII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO