Giusy Renzoni, componente del Gruppo di Preghiera “Figli di Dio insieme” di Torino ci racconta del pellegrinaggio fatto ai luoghi di San Pio in occasione del 130° anniversario di nascita del Padre. Un viaggio fatto in compagnia dei componenti del Gruppo “Santi Pietro e Paolo Apostoli” di Volpiano

«Un itinerario singolare – così lo definisce la Renzoni – poiché ha contemplato la visita a diversi Santuari mariani a motivo della felice coincidenza col 100° anniversario delle apparizioni della Madonnina di Fatima, alla quale Padre Pio era molto legato»

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«Gesù, fonte di acquaviva, non viene a noi se non per mezzo della Vergine. Imitiamo la Vergine nella santa umiltà e nella riservatezza. Abbandoniamoci nelle mani della Madre Celeste, se vogliamo trovare benessere e pace»

L’amore di Padre Pio per la Madonna è stato sempre molto forte:

è alla Madonna di Fatima che San Pio nel lontano 1959, malatissimo e con poche aspettative di vita, deve la sua guarigione; accadde in occasione del passaggio in elicottero della statua della Vergine sopra il Convento di San Giovanni Rotondo, durante il Suo “viaggio” in Italia.

Lo “strumento” che accomuna fortemente il Padre e la Vergine è la preghiera del Santo Rosario, insegnata dalla Madonna ai pastorelli di Fatima, così come – disse San Pio – il Padre Nostro fu insegnato da Gesù ai suoi discepoli: strumento di redenzione e di salvezza diventò la preghiera prediletta del Padre recitata, oggi, a ogni incontro dei Gruppi di Preghiera da lui fondati.

La nostra prima sosta è stata il Santuario della Madonna di Loreto, dove tutto ebbe inizio, dove l’emozione si rinnova ogni volta penetrandoci l’anima: in questa umile casa avvenne l’Incarnazione.

Giunti a San Giovanni Rotondo abbiamo recitato la “Via Crucis” percorrendo il monte Castellana con soste alle splendide stazioni scolpite da Francesco Messina.

A seguire, la visita al Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo ha rinnovato in noi, come ogni volta, una profonda e intima spiritualità, favorita anche dai luoghi particolarmente evocativi.

Il 25 maggio, giorno del 130° anniversario della nascita di San Pio, ci siamo recati a Pietrelcina, paese natale del Padre dove tutto parla di Lui, dove tutto ci riporta alla Sua infanzia e giovinezza. Qui, nel pomeriggio, abbiamo preso parte alla Santa Messa presieduta dal cardinale Parolin. Nella sua omelia ha dato un quadro della figura di San Pio molto significativa alla luce soprattutto dei “segni” delle sue stimmate che ne fanno, come disse Paolo VI, il “rappresentante stampato della passione di Cristo”.

Il giorno successivo abbiamo visitato altri due Santuari mariani: il Santuario della “Madonna dell’Arco”, in provincia di Napoli, meta di forte devozione popolare che richiama folle di pellegrini ogni lunedì di Pasqua, giorno in cui ricorre la sua festività; il Santuario della “Madonna di Montevergine” in provincia di Avellino, immerso nello splendido panorama dell’Irpinia. Per noi torinesi che abbiamo il privilegio di custodire la Sacra Sindone, è bene sapere che un legame indissolubile unisce questo Santuario alla nostra città essendo stato scelto come luogo sicuro per mettere in salvo la reliquia più importante della cristianità. Ciò avvenne poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale (1939) per volere del Re Vittorio Emanuele III, allora proprietario e custode del Sacro Telo.

Il giorno seguente abbiamo terminato il nostro pellegrinaggio con la visita alla “Basilica dell’Addolorata” di Castelpetroso, un vero e proprio “cristallo” in stile neogotico con le svettanti torri campanarie che racchiudono la maestosa facciata interamente scolpita in pietra bianca. Il suo abbagliante chiarore sembra emanare luce in mezzo al variegato e lussureggiante bosco montano del Molise. La storia delle apparizioni di questo Santuario è densa e ricca di significati che qui non posso elencare. Mi limito a citare la “Via Matris”, un percorso di 750 metri che porta dal Santuario al luogo delle apparizioni e che, come la “Via Crucis” di San Giovanni Rotondo, è costellata di splendide sculture in bronzo, raffiguranti i sette dolori della Madonna. Qui, dal lontano 1891, inizia il primo pellegrinaggio dalla Polonia, quasi ad anticipare la visita fatta un secolo dopo (1995) dal Papa polacco San Giovanni Paolo II. Seguiranno poi quelle di Benedetto XVI e di Papa Francesco (5 luglio 2014), pellegrini ai piedi della Madonna Addolorata.

Con questa luminosa immagine negli occhi e nel cuore siamo rientrati a Torino col proposito di rinnovare queste belle e arricchenti esperienze.