Fin dalla loro nascita i Gruppi di Preghiera si sono inseriti nella Chiesa: ciascun Gruppo chiedeva ai sacerdoti locali di celebrare la Messa durante le periodiche riunioni e lo stesso Padre Pio chiedeva espressamente che tutte le attività si svolgessero con l’accordo dei sacerdoti e, naturalmente, dei Vescovi.

Nonostante alcune difficoltà iniziali, ben presto sacerdoti, Vescovi, Cardinali e alti prelati presero a tutelarli e incoraggiarli. Più volte anche la parola autorevole dei Papi li sorresse.

Papa Paolo VI nel discorso del 24 settembre 1975

«Le statistiche parlano di ventimila partecipanti al Convegno Internazionale dei Gruppi di Preghiera della Casa Sollievo, dell’Opera di Padre Pio da Pietrelcina. Il quale, fra tante cose grandi e buone che ha compiuto ha generato questa schiera, questo fiume di persone che pregano, e che, nel suo esempio e nella speranza del suo aiuto spirituale, si dedicano alla vita cristiana e danno testimonianza di comunione nella preghiera, nella carità, nella povertà di spirito e nella energia della professione cristiana».

Papa Giovanni Paolo II nel discorso del 1° ottobre 1983

Ad imitazione della primitiva comunità cristiana voi dovete porre la preghiera alla base della vostra vita cristiana: preghiera di adorazione, preghiera di lode; Preghiera “con la Chiesa, per la Chiesa e nella Chiesa”.
Voi, aderenti ai “Gruppi di Preghiera”, siate sempre esemplari in questo spirito di adesione piena e incondizionata alla dottrina della Chiesa cattolica, guidata dal Papa e dai Vescovi, come ha ribadito sempre il vostro Fondatore.

Papa Benedetto XVI nel discorso del 14 ottobre 2006

I Gruppi di Preghiera si sono diffusi nelle parrocchie, nei conventi, negli ospedali, ed oggi sono più di tremila sparsi in tutti i continenti. Voi, qui oggi, ne siete una folta rappresentanza! Quella originaria risposta data all’appello del Papa ha segnato per sempre il carattere della vostra “rete” spirituale: la vostra preghiera, come recita lo Statuto, è “con la Chiesa, per la Chiesa e nella Chiesa” (Proemio), da vivere sempre in adesione piena al Magistero, nell’obbedienza pronta al Papa e ai Vescovi, sotto la guida del presbitero nominato dal Vescovo. Sempre lo Statuto prescrive anche un impegno essenziale dei Gruppi di Preghiera, e cioè la “carità fattiva e operosa a sollievo dei sofferenti e dei bisognosi come attuazione pratica della carità verso Dio” (ibid.). Ecco nuovamente il binomio preghiera e carità, Dio e prossimo. Il Vangelo non consente scappatoie: chi si rivolge al Dio di Gesù Cristo viene spinto a servire i fratelli, e viceversa chi si dedica ai poveri vi scopre il misterioso volto di Dio

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