Il Convegno diocesano dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio dell’Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela

di  Maria Bucolo (Gruppo di Preghiera di Padre Pio di Messina)

I devoti di Padre Pio nella Basilica Cattedrale di Messina

Si è svolto sabato 1 aprile, presso la Basilica Cattedrale di Messina, il convegno annuale dei Gruppi di Preghiera dell’Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela.

Presenti all’evento monsignor Mario Aiello (Assistente spirituale diocesano), padre  Enzo La Porta(Assistente spirituale regionale) e monsignor Giovanni Accolla (Arcivescovo metropolita di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela).

 

Padre Pio tra preghiera, povertà e sofferenza

Durante il suo intervento, Padre Enzo La Porta, ha fatto fa una puntuale e appassionata relazione sulla figura di San Pio da Pietrelcina e sul valore inestimabile della preghiera.

Come Gesù è l’uomo del colloquio con il Padre, anche il Santo di Pietrelcina che volle essere solo “un povero frate che prega” è l’uomo del colloquio costante con Dio.

Padre Enzo La Porta

La Chiesa che proclama la santità di alcuni suoi figli lo fa non per mostrare miracoli ma per additarli come modelli di vita cristiana per l’eroicità con cui hanno risposto alla chiamata dell’amore.

In un mondo in cui la società è distratta e confusa da mille accadimenti c’è bisogno di modelli di coerenza a tutti i livelli: per noi cristiani è aderenza alle promesse battesimali, per gli altri è attenzione e rispetto alle regole della civile convivenza in una società multietnica. Padre Pio, come modello di coerenza, si conforma a Cristo crocifisso consapevole di essere stato chiamato all’opera della salvezza delle anime. Dio non era per lui un argomento filosofico o teologico, ma l’amore vissuto e scandito ad ogni respiro, per cui chi lo incontrava avvertiva un’attrazione che trascendeva la sua umile persona.

Nella trasparenza dei suoi occhi i figli spirituali scorgevano il Cielo.

Tre elementi caratterizzarono la vita di San Pio: la preghiera, la povertà, la sofferenza.

  • La preghiera: senza la sua preghiera ininterrotta non avrebbe potuto realizzare quella grande opera sociale che è la “Casa sollievo della Sofferenza” a beneficio dei poveri. Per questo volle fondare i Gruppi di Preghiera lasciando in eredità ai figli spirituali questa “arma” invincibile nata dal suo cuore bruciante di amore e strumento per il combattimento spirituale contro ogni forma di tentazione alla sfiducia e all’abbandono.
  • La povertà: avvicinò Padre Pio a Cristo povero e nudo lo rese mezzo di arricchimento per gli altri e di vicinanza ai poveri e ai sofferenti.
  • La sofferenza: il dolore non solo fisico ma anche spirituale attraverso calunnie, incomprensioni e persecuzioni caratterizzò ogni istante della sua vita e ne fece – nel silenzio – un luminoso esempio di obbedienza e di ascolto. Taceva di fronte all’ingiustizia come Gesù taceva di fronte ai suoi aguzzini.

Ai Gruppi di Preghiera è dato il compito di continuare l’opera di questo straordinario esempio di coerenza, eroismo e fede in Dio che sempre risponde a chi sa bussare con fiducia.

Severi con sé stessi per un cuore aperto verso gli altri

Monsignor Giovanni Accolla

La presenza dell’Arcivescovo metropolita Monsignor Giovanni Accolla – che ha presieduto la Celebrazione Eucaristica – ha impreziosito l’incontro.

Il nostro Pastore ha evidenziato una peculiarità di San Pio: uomo della confessione, duro, arcigno e pieno di bontà a testimoniare la misericordia di Dio. Da qui l’esortazione ad essere severi con sé stessi per avere un cuore aperto verso gli altri ed essere sempre “veri” come Padre Pio che risanava con la sua verità e severità.

Un sentito GRAZIE al Signore per averci dato il nuovo Pastore che mostra la Sua paternità con fermezza e dolcezza insieme; a Padre Enzo per le sue illuminate meditazioni e a Monsignor Mario Aiello per la dedizione e l’amore che profonde nell’assistenza a tutti i Gruppi dell’arcidiocesi.